Consolidamento di bilanci in valuta estera
La presenza nell'area di consolidamento di imprese operanti all'estero comporta la conversione dei valori espressi nelle diverse monete locali in valori espressi nella moneta di conto dell'impresa che redige il bilancio consolidato.
Circa la scelta delle modalità di conversione, il citato decreto legislativo lascia, ampia discrezionalità al redattore limitandosi a prevedere che la nota integrativa esponga i criteri e i tassi applicati.
Un utile punto di riferimento è rappresentato dai principi contabili nazionali (OIC 17 Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto) e internazionali (IAS n. 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere).
Premesso che le eventuali rettifiche necessarie ad adeguare il bilancio delle società con bilancio espresso in valuta estera ai principi contabili uniformi a quelli del gruppo devono essere effettuate prima di procedere alla loro traduzione in euro, l'OIC 17 fornisce le seguenti utili indicazioni circa i cambi da utilizzare :
- a) il cambio a pronti alla data di bilancio per la traduzione delle attività e delle passività;
- b) il cambio in essere alla data di ogni operazione per le voci di conto economico e per i flussi finanziari del rendiconto finanziario; in alternativa, è ammesso, per motivi di ordine pratico, l’utilizzo del cambio medio dell’esercizio o di sotto-periodi dell’esercizio applicato alle operazioni e ai flussi finanziari intercorsi in quei sotto-periodi;
- c) il cambio storico del momento della loro formazione per le riserve di patrimonio netto (diverse dalla riserva da differenze di traduzione).
L’effetto netto della traduzione si rileva in apposita del patrimonio netto consolidato “Riserva da differenze di traduzione” da riclassificare in una riserva disponibilein caso di cessione parziale/totale dell’impresa estera.
Per i saldi infragruppo occorre preventivamente procedere alla conversione degli stessi prima della loro elisione, «utilizzando i tassi di cambio alla data di chiusura dell’esercizio al fine di allineare i saldi reciproci tra società consolidate e imputando la differenza in conformità ai principi contabili di gruppo» (OIC 17, par. 128).
Nel caso in cui una voce monetaria infragruppo possa essere sostanzialmente assimilata a un’estensione o una riduzione dell’investimento netto della controllante nell’entità estera, la relativa differenza di cambio si contabilizza nella voce “Riserva da differenze di traduzione”, nell’ambito del patrimonio netto consolidato.
Società partecipata operi in un Paese estero caratterizzato da elevata inflazione (OIC 17, par. 126)
Per questa tipologia di società occorre preventivamente eliminare gli effetti distorsivi dell’inflazione rivalutando il costo delle immobilizzazioni materiali e dei relativi ammortamenti. Inoltre è necessario procedere alle altre eventuali rettifiche del valore contabile delle altre attività, delle passività, dei proventi e delle spese.
L’inflazione del Paese in cui opera la società partecipata è ritenuta più o meno elevata in base alle circostanze specifiche. Ad esempio, secondo l'OIC 17, par. 126, tenendo conto «del tasso d’inflazione corrente e cumulativo e del capitale impiegato nella gestione della controllata. Normalmente, si ritiene gravato da elevata inflazione un Paese la cui economia sia soggetta a un tasso cumulativo d’inflazione di almeno il 100% nell’arco di tre anni» .