Episodio #1: Come finanziarsi con capitale proprio

La necessità di ulteriori mezzi finanziari può essere soddisfatta con l’apporto di capitale proprio, che può avvenire con il conferimento di ulteriori risorse da parte dei soci esistenti o di nuovi soci, ovvero la rinuncia alla distribuzione degli utili.
Il capitale proprio è formato dall’insieme dei mezzi, non solo finanziari, forniti all’impresa dal proprietario o dai soci. E’ composto innanzitutto dal cosiddetto capitale sociale, ossia dal conferimento effettuato al momento della nascita dell’impresa.
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Trascrizione
La necessità di ulteriori mezzi finanziari può essere soddisfatta con l’apporto di capitale proprio, che può avvenire con il conferimento di ulteriori risorse da parte dei soci esistenti o di nuovi soci, ovvero la rinuncia alla distribuzione degli utili.
Il capitale proprio è formato dall’insieme dei mezzi, non solo finanziari, forniti all’impresa dal proprietario o dai soci. E’ composto innanzitutto dal cosiddetto capitale sociale, ossia dal conferimento effettuato al momento della nascita dell’impresa.
Il capitale proprio è soggetto direttamente al rischio d’impresa, non esiste infatti alcun vincolo di rimborso agli investitori. La sua remunerazione non è obbligatoria, ma collegata ai risultati aziendali e alle decisioni assunte dalla proprietà.
Il capitale proprio non è vincolato a scadenza, in quanto l’investimento dei mezzi propri all’interno dell’impresa è a tempo indeterminato. Può essere restituito ai soci, se si ritenga eccessivo rispetto alle esigenze e agli obiettivi dell'impresa.
Al termine della vita aziendale, i soci potranno ottenere la restituzione delle somme versate, se residua ancora del denaro dopo la liquidazione dell’attivo e aver soddisfatto i creditori aziendali.
Gli apporti di capitale possono essere effettuati anche in momenti successivi della vita aziendale, rispetto a quello della sua costituzione. Se si rendano necessarie nuove risorse e non si voglia ricorrere ai finanziamenti esterni, cioè di terzi.
Una società di capitali ha la possibilità di proporre all’assemblea dei soci un aumento di capitale. Con la sua delibera, i soci sono chiamati da conferire denaro in società aumentando il valore della propria partecipazione.
L'aumento di capitale può essere effettuato mediante conferimenti, sia di denaro sia di beni mobili o immobili, e può determinare anche una riserva da sovrapprezzo.
E' il caso, ad esempio, di una società che aumenta il capitale di 100.000 azioni del valore nominale unitario di un euro, al prezzo di tre euro per azione. La differenza tra il prezzo e il valore nominale dell'azione, pari a due euro, moltiplicata per il numero delle azioni determina un ammontare di 200.000 euro che rappresenta il sovrapprezzo.
E’ possibile finanziare l’azienda anche trattenendo la parte degli utili che rimane, dopo aver coperto le perdite pregresse e alimentato la riserva legale e statutaria. In questo caso l’impresa decide di non distribuire ai soci le risorse generate dalla gestione, ma di reinvestirle.
Oltre che dal capitale sociale, il capitale proprio è quindi costituito anche dagli utili dell’esercizio che non sono stati distribuiti ai soci nel corso degli anni. Si tratta dei cosiddetti utili portati a nuovo e delle riserve da utili, come la riserva legale e la riserva statutaria.