Il principio contabile OIC 10 ha lo scopo di disciplinare i criteri per la redazione e presentazione del rendiconto finanziario. La risorsa finanziaria presa a riferimento per la redazione del rendiconto è rappresentata dalle disponibilità liquide.
OIC 10 - Rendiconto finanziario
FINALITÀ DEL PRINCIPIO
Il rendiconto finanziario fornisce informazioni per valutare la situazione finanziaria della società (compresa la liquidità e solvibilità) nell’esercizio di riferimento e la sua evoluzione negli esercizi successivi.
Il rendiconto fornisce inoltre informazioni su: a. le disponibilità liquide prodotte/assorbite dall’attività operativa e le modalità di impiego/copertura; b. la capacità della società di affrontare gli impegni finanziari a breve termine; e c. la capacità della società di autofinanziarsi.
AMBITO DI APPLICAZIONE
L’articolo 2423, comma 1, del codice civile prevede che “gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa”.
L’articolo 2435-bis, comma 2, e l’articolo 2435-ter del codice civile prevedono l’esonero dalla redazione del rendiconto finanziario per le società che redigono rispettivamente il bilancio in forma abbreviata e il bilancio delle micro-imprese.
Pertanto, il presente principio contabile è destinato alle società che redigono il bilancio d’esercizio in forma ordinaria in base alle disposizioni del codice civile.
Le disposizioni del codice civile prese a riferimento per la redazione del presente principio sono riportate nel capitolo “Il rendiconto finanziario nella legislazione civilistica”.
Sono osservate le regole contenute in altri principi contabili quando disciplinano specifiche fattispecie relative al rendiconto finanziario.
DEFINIZIONI
Il rendiconto finanziario è un prospetto contabile che presenta le variazioni, positive o negative, delle disponibilità liquide avvenute in un determinato esercizio.
I flussi finanziari rappresentano un aumento o una diminuzione dell’ammontare delle disponibilità liquide. I flussi finanziari presentati nel rendiconto finanziario derivano dall’attività operativa, dall’attività di investimento e dall’attività di finanziamento.
Le disponibilità liquide sono rappresentate dai depositi bancari e postali, dagli assegni e dal denaro e valori in cassa. Le disponibilità liquide comprendono anche depositi bancari e postali, assegni e denaro e valori in cassa espressi in valuta estera (cfr. OIC 14 “Disponibilità liquide”).
L’attività operativa comprende generalmente le operazioni connesse all’acquisizione, produzione e distribuzione di beni e alla fornitura di servizi, anche se riferibili a gestioni accessorie, nonché le altre operazioni non ricomprese nell’attività di investimento e di finanziamento.
L’attività di investimento comprende le operazioni di acquisto e di vendita delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie e delle attività finanziarie non immobilizzate.
L’attività di finanziamento comprende le operazioni di ottenimento e di restituzione delle disponibilità liquide sotto forma di capitale di rischio o di capitale di debito.
Le variazioni del capitale circolante netto sono rappresentate dalle variazioni di rimanenze, crediti, debiti, ratei e risconti connesse ai ricavi e oneri di natura operativa
Il bilancio in forma ordinaria è il bilancio redatto secondo le disposizioni del codice civile dalle società che non redigono il bilancio in forma abbreviata ai sensi dell’art. 2435-bis c.c. e che non redigono il bilancio ai sensi dell’art. 2435-ter c.c. (bilancio delle micro-imprese).
CONTENUTO E STRUTTURA DEL RENDICONTO FINANZIARIO
L’articolo 2425-ter del codice civile prevede che “dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente, l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, ed i flussi finanziari dell’esercizio derivanti dall’attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, le operazioni con soci”.
Nel rendiconto finanziario i singoli flussi finanziari sono presentati distintamente in una delle seguenti categorie: a. attività operativa; b. attività di investimento; c. attività di finanziamento. Le categorie di flussi finanziari sono presentate nella sequenza sopra indicata.
Il flusso finanziario dell’attività operativa può essere determinato o con il metodo indiretto (rettificando l’utile o la perdita d’esercizio riportato nel conto economico) o con il metodo diretto (evidenziando i flussi finanziari).
La somma algebrica dei flussi finanziari di ciascuna categoria sopraindicata rappresenta la variazione netta (incremento o decremento) delle disponibilità liquide avvenuta nel corso dell’esercizio.
La forma di presentazione del rendiconto finanziario è di tipo scalare. Gli schemi di riferimento sono presentati nell’Appendice A; le categorie precedute dalle lettere maiuscole e i subtotali preceduti dai numeri arabi non possono essere raggruppati.
La società aggiunge ulteriori flussi finanziari rispetto a quelli previsti negli schemi di riferimento qualora sia necessario ai fini della chiarezza e della rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria.
I singoli flussi finanziari presentati nelle categorie precedute dalle lettere maiuscole possono essere ulteriormente suddivisi per fornire una migliore descrizione delle attività svolte dalla società.
I singoli flussi finanziari presentati nelle categorie precedute dalle lettere maiuscole possono essere raggruppati quando il loro raggruppamento favorisce la chiarezza del rendiconto o quando è irrilevante ai fini della rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria della società.
Per ogni flusso finanziario presentato nel rendiconto è indicato l’importo del flusso corrispondente dell’esercizio precedente. Se i flussi non sono comparabili, quelli relativi all’esercizio precedente sono adattati; la non comparabilità e l’adattamento, o l’impossibilità di questo, sono segnalati e commentati in calce al rendiconto finanziario.
I flussi finanziari sono presentati al lordo del loro ammontare, cioè senza compensazioni, salvo ove diversamente indicato. La compensazione tra flussi finanziari di segno opposto non è consentita per non alterare la significatività del rendiconto finanziario; ciò è valido sia tra flussi finanziari di categorie differenti sia tra flussi finanziari di una medesima categoria. Ad esempio, una società indica distintamente: i) nell’attività di investimento, i pagamenti effettuati per l’acquisizione di un’immobilizzazione dagli incassi derivanti dalla cessione di un’altra immobilizzazione; ii) nell’attività di finanziamento, le entrate derivanti dall’erogazione di nuovi finanziamenti dai pagamenti delle quote di rimborso.
Nel rendiconto finanziario sono indicati l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio.
CLASSIFICAZIONE DEI FLUSSI FINANZIARI
I flussi finanziari dell’attività operativa comprendono generalmente i flussi che derivano dall’acquisizione, produzione e distribuzione di beni e dalla fornitura di servizi, anche se riferibili a gestioni accessorie, e gli altri flussi non ricompresi nell’attività di investimento e di finanziamento.
Alcuni esempi di flussi finanziari generati o assorbiti dall’attività operativa sono:
• incassi dalla vendita di prodotti e dalla prestazione di servizi;
• incassi da royalty, commissioni, compensi, rimborsi assicurativi e altri ricavi;
• pagamenti per l’acquisto di materia prima, semilavorati, merci e altri fattori produttivi;
• pagamenti per l’acquisizione di servizi;
• pagamenti a, e per conto di, dipendenti;
• pagamenti e rimborsi di imposte;
• incassi per proventi finanziari.
L’attività operativa è composta da operazioni che si concretizzano in ricavi e in costi necessari per produrre tali ricavi. Le operazioni dell’attività operativa sono riflesse nel conto economico e rappresentano anche le fonti di finanziamento dell’impresa, in particolare quelle dell’autofinanziamento. Da esse si genera la liquidità necessaria per finanziare la gestione futura.
Il flusso finanziario derivante dall’attività operativa è determinato con il metodo indiretto, mediante il quale l’utile (o la perdita) dell’esercizio, oppure l’utile (o la perdita) prima delle imposte, è rettificato per tenere conto di:
• elementi di natura non monetaria, ossia poste contabili che non hanno richiesto esborso/incasso di disponibilità liquide nel corso dell’esercizio e che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto; alcuni esempi sono: ammortamenti di immobilizzazioni, accantonamenti ai fondi rischi e oneri, accantonamenti per trattamento di fine rapporto, svalutazioni per perdite durevoli di valore; utili non distribuiti relativi a partecipazioni in società collegate valutate con il metodo del patrimonio netto;
• variazioni del capitale circolante netto connesse ai costi o ricavi dell’attività operativa. Alcuni esempi sono: variazioni di rimanenze, variazioni di crediti verso clienti e di debiti verso fornitori, variazioni di ratei e risconti attivi/passivi. Le variazioni del capitale circolante netto rappresentano gli scostamenti rispetto ai saldi dell’esercizio precedente;
• operazioni i cui effetti sono ricompresi tra i flussi derivanti dall’attività di investimento e finanziamento. Ad esempio: le plusvalenze o minusvalenze derivanti dalla cessione di attività.
Tali rettifiche hanno lo scopo di trasformare i componenti positivi e negativi di reddito in incassi e pagamenti (cioè in variazioni di disponibilità liquide).
L’utile/perdita dell’esercizio è rettificato, per tener conto delle variazioni del capitale circolante netto, nelle circostanze di seguito indicate (a titolo esemplificativo):
• l’incremento dei crediti verso clienti è sottratto dall’utile (perdita) dell’esercizio, in quanto tale aumento rappresenta il minore ammontare incassato dai clienti rispetto ai ricavi di competenza dell’esercizio e accreditati al conto economico; al contrario una diminuzione dei crediti è aggiunta all’utile (perdita) dell’esercizio in quanto rappresenta il maggior ammontare dei crediti incassati rispetto ai ricavi di competenza dell’esercizio e accreditati al conto economico;
• l’incremento (decremento) dei debiti verso fornitori è sommato (sottratto) all’utile (perdita) dell’esercizio, in quanto rappresenta una parte di costi della produzione non ancora pagata (o una parte di costi della produzione pagata in più rispetto ai costi di competenza);
• l’incremento (decremento) delle rimanenze è sottratto (sommato) all’utile (perdita) dell’esercizio poiché nel calcolo dell’utile sono considerati i costi della produzione, che comprendono oltre agli acquisti anche la variazione delle rimanenze, mentre per le variazioni di disponibilità liquida hanno rilievo solo gli acquisti. A titolo esemplificativo, nel caso di aumento delle rimanenze di merci, detto aumento è sottratto dall’utile (perdita) dell’esercizio, in quanto durante l’esercizio gli acquisti effettuati sono stati superiori alle merci vendute per un ammontare pari alla differenza tra magazzino finale (superiore) e magazzino iniziale (inferiore). Sottraendo dall’utile/perdita dell’esercizio la variazione delle rimanenze ne viene neutralizzato l’effetto economico, affinché il rendiconto rifletta esclusivamente l’effetto sulla situazione finanziaria delle disponibilità liquide impiegate per gli acquisiti nel corso dell’esercizio;
• l’aumento dei ratei passivi è aggiunto all’utile/perdita dell’esercizio in quanto tale aumento rappresenta il maggior ammontare delle spese non ancora pagate tramite liquidità rispetto alle spese addebitate a conto economico.
Il flusso finanziario derivante dall’attività operativa può essere determinato anche con il metodo diretto, presentando i flussi finanziari positivi e negativi lordi derivanti dalle operazioni incluse nell’attività operativa (cfr. Appendice A “Schemi di riferimento per la redazione del rendiconto finanziario”).
I flussi finanziari dell’attività di investimento comprendono i flussi che derivano dall’acquisto e dalla vendita delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie e delle attività finanziarie non immobilizzate.
In via esemplificativa, i flussi finanziari generati o assorbiti dall’attività di investimento derivano da:
• acquisti o vendite di fabbricati, impianti, attrezzature o altre immobilizzazioni materiali (incluse le immobilizzazioni materiali di costruzione interna);
• acquisti o vendite di immobilizzazioni immateriali, quali ad esempio i brevetti, i marchi, le concessioni; questi pagamenti comprendono anche quelli relativi agli oneri pluriennali capitalizzati;
• acquisizioni o cessioni di partecipazioni in imprese controllate e collegate;
• acquisizioni o cessioni di altre partecipazioni;
• acquisizioni o cessioni di altri titoli, inclusi titoli di Stato e obbligazioni;
• erogazioni di anticipazioni e prestiti fatti a terzi e incassi per il loro rimborso.
I flussi finanziari derivanti dall’acquisto di immobilizzazioni sono distintamente presentati nell’attività di investimento, per l’uscita effettivamente sostenuta nell’esercizio, pari al complessivo prezzo di acquisto rettificato dalla variazione dei debiti verso fornitori di immobilizzazioni; ciò al fine di evidenziare in modo unitario le risorse finanziarie assorbite dall’operazione di acquisto.
I flussi finanziari derivanti dalla vendita di immobilizzazioni sono distintamente presentati nell’attività di investimento, per l’entrata effettivamente incassata nell’esercizio pari al cd. prezzo di realizzo (cioè il valore netto contabile aumentato della plusvalenza o ridotto dalla minusvalenza) rettificato dalla variazione dei crediti verso clienti per immobilizzazioni; ciò al fine di evidenziare in modo unitario la fonte di risorse finanziarie generate dall’operazione di vendita.
Considerato che nel conto economico è rilevata la plusvalenza o minusvalenza rispetto al valore contabile netto dell’immobilizzazione, la società rettifica l’utile/perdita dell’esercizio nell’attività operativa per il valore della plus/minusvalenza.
La società presenta distintamente i principali incassi o pagamenti derivanti dall’attività di investimento, distinguendoli a seconda delle diverse classi di immobilizzazioni (immateriali, materiali e finanziarie), indicando separatamente le attività finanziarie non immobilizzate.
I flussi finanziari dell’attività di finanziamento comprendono i flussi che derivano dall’ottenimento o dalla restituzione di disponibilità liquide sotto forma di capitale di rischio o di capitale di debito.
In via esemplificativa, i flussi finanziari generati o assorbiti dall’attività di finanziamento sono:
• incassi derivanti dall’emissione di azioni o di quote rappresentative del capitale di rischio;
• pagamento dei dividendi;
• pagamenti per il rimborso del capitale di rischio, anche sotto forma di acquisto di azioni proprie;
• incassi o pagamenti derivanti dall’emissione o dal rimborso di prestiti obbligazionari, titoli a reddito fisso, accensione o restituzione di mutui e altri finanziamenti a breve o lungo termine;
• incremento o decremento di altri debiti, anche a breve o medio termine, aventi natura finanziaria.
La società presenta distintamente le principali categorie di incassi o pagamenti derivanti dall’attività di finanziamento, distinguendo i flussi finanziari derivanti dal capitale di rischio e dal capitale di debito.
CASI PARTICOLARI DI FLUSSI FINANZIARI Interessi e dividendi
Gli interessi pagati e incassati sono presentati distintamente tra i flussi finanziari dell’attività operativa, salvo particolari casi in cui essi si riferiscono direttamente ad investimenti (attività di investimento) o a finanziamenti (attività di finanziamento).
I dividendi incassati e pagati sono presentati distintamente, rispettivamente, nell’attività operativa e nell’attività di finanziamento.
I flussi finanziari degli interessi e dei dividendi sono presentati nel rendiconto finanziario in modo distinto; pertanto nel rendiconto finanziario non è esposto un unico ammontare di dividendi e interessi. La classificazione dei flussi finanziari di interessi e dividendi è mantenuta costante nel tempo.
I flussi finanziari relativi alle imposte sul reddito sono indicati distintamente e classificati nell’attività operativa. Esempi di flussi finanziari in uscita sono: il pagamento delle imposte alle autorità fiscali, inclusi i pagamenti degli acconti di imposta. Esempi di flussi finanziari in entrata sono: i corrispettivi ricevuti dalle autorità fiscali, incluse le eccedenze e i rimborsi.
I flussi finanziari derivanti da operazioni in valuta estera sono iscritti nel bilancio della società in euro, applicando all’ammontare in valuta estera il tasso di cambio tra l’euro e la valuta estera al momento in cui avviene il flusso finanziario.
Gli utili o le perdite derivanti da variazioni nei cambi in valuta estera non realizzati non rappresentano flussi finanziari; l’utile (o perdita) dell’esercizio è, dunque, rettificato per tener conto di queste operazioni che non hanno natura monetaria.
L’effetto delle variazioni dei cambi sulle disponibilità liquide possedute in valuta estera è presentato in modo distinto rispetto ai flussi finanziari dell’attività operativa, dell’attività di investimento e di finanziamento.
I flussi finanziari derivanti da strumenti finanziari derivati (come definiti nell’OIC 32) sono presentati nel rendiconto finanziario nell’attività di investimento.
Se uno strumento finanziario derivato (ad esempio un future, un contratto a termine, un’opzione, uno swap) è designato come uno strumento di copertura, i relativi flussi finanziari sono presentati nella medesima categoria dei flussi finanziari dell’elemento coperto (ad esempio, un finanziamento a medio-lungo termine). I flussi finanziari del derivato di copertura in entrata e in uscita sono evidenziati in modo separato rispetto ai flussi finanziari dell’elemento coperto.
Il flusso finanziario derivante dal corrispettivo pagato/incassato per l’acquisizione e la cessione di un ramo d’azienda è presentato distintamente nell’attività di investimento, al netto delle disponibilità liquide acquisite o dismesse come parte dell’operazione.
La società indica, inoltre, in calce al rendiconto finanziario le seguenti informazioni: a) i corrispettivi totali pagati o ricevuti; b) la parte dei corrispettivi consistente in disponibilità liquide; e c) l’ammontare delle disponibilità liquide acquisito o ceduto con l’operazione di acquisizione/cessione del ramo d’azienda e d) il valore contabile delle attività/passività acquisite o cedute.
Il flusso finanziario relativo all’acquisizione di un ramo d’azienda non può essere compensato con quello relativo alla cessione di un altro ramo d’azienda.
OPERAZIONI NON MONETARIE
Le operazioni di investimento o di finanziamento che non richiedono l’impiego di disponibilità liquide non sono presentate nel rendiconto finanziario. Alcuni esempi di operazioni non monetarie sono: i) lo scambio di partecipazioni; ii) la conversione di debiti in capitale; iii) la permuta di attività.
INFORMAZIONI IN CALCE AL RENDICONTO FINANZIARIO
Se rilevanti, in calce al rendiconto finanziario, la società presenta l’ammontare dei saldi significativi di disponibilità liquide che non sono liberamente utilizzabili dalla società e spiega le circostanze in base alle quali tali ammontari non sono utilizzabili. Tali circostanze possono essere rappresentate, ad esempio, da: restrizioni legali che rendono i saldi non utilizzabili; un conto corrente vincolato costituente garanzia prestata nell’interesse di un’impresa controllata.
DATA DI ENTRATA IN VIGORE
La presente edizione dell’OIC 10 si applica ai bilanci con esercizio avente inizio a partire dal 1° gennaio 2016 o da data successiva.
DISPOSIZIONI DI PRIMA APPLICAZIONE
L’articolo 2425-ter del codice civile prevede che “dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente, l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, ed i flussi finanziari dell’esercizio derivanti dall’attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, le operazioni con soci”. L’articolo 12 del D.lgs. 139/2015 non prevede un’eccezione all’applicazione retrospettiva di tale previsione. Pertanto, in sede di prima applicazione del principio contabile, occorre presentare, a fini comparativi, il rendiconto finanziario dell’esercizio precedente.
APPENDICE A – SCHEMI DI RIFERIMENTO PER LA REDAZIONE DEL RENDICONTO FINANZIARIO
200X 200X-1
A. Flussi finanziari derivanti dell’attività operativa (metodo indiretto)
Utile (perdita) dell’esercizio
Imposte sul reddito
Interessi passivi/(interessi attivi)
(Dividendi)
(Plusvalenze)/minusvalenze derivanti dalla cessione di attività
1. Utile (perdita) dell’esercizio prima d’imposte sul reddito, interessi, dividendi e plus/minusvalenze da cessione
Rettifiche per elementi non monetari che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto
Accantonamenti ai fondi
Ammortamenti delle immobilizzazioni
Svalutazioni per perdite durevoli di valore
Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie di strumenti finanziari derivati che non comportano movimentazione monetaria
Altre rettifiche per elementi non monetari
2. Flusso finanziario prima delle variazioni del ccn
Variazioni del capitale circolante netto
Decremento/(incremento) delle rimanenze
Decremento/(incremento) dei crediti vs clienti
Incremento/(decremento) dei debiti verso fornitori
Decremento/(incremento) ratei e risconti attivi
Incremento/(decremento) ratei e risconti passivi
Altre variazioni del capitale circolante netto
3. Flusso finanziario dopo le variazioni del ccn
Altre rettifiche
Interessi incassati/(pagati)
(Imposte sul reddito pagate)
Dividendi incassati
(Utilizzo dei fondi)
Altri incassi/pagamenti
Flusso finanziario dell’attività operativa (A)
B. Flussi finanziari derivanti dall’attività d’investimento
Immobilizzazioni materiali
(Investimenti)
Disinvestimenti
Immobilizzazioni immateriali
(Investimenti)
Disinvestimenti
Immobilizzazioni finanziarie
(Investimenti)
Disinvestimenti
Attività finanziarie non immobilizzate
(Investimenti)
Disinvestimenti
(Acquisizione di rami d’azienda al netto delle disponibilità liquide)
Cessione di rami d’azienda al netto delle disponibilità liquide
Flusso finanziario dell’attività di investimento (B)
C. Flussi finanziari derivanti dall’attività di finanziamento
Mezzi di terzi
Incremento (decremento) debiti a breve verso banche
Accensione finanziamenti
(Rimborso finanziamenti)
Mezzi propri
Aumento di capitale a pagamento
(Rimborso di capitale)
Cessione (acquisto) di azioni proprie
(Dividendi (e acconti su dividendi) pagati)
Flusso finanziario dell’attività di finanziamento (C)
Incremento (decremento) delle disponibilità liquide (A ± B ± C)
Effetto cambi sulle disponibilità liquide
Disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio
di cui:
depositi bancari e postali assegni
denaro e valori in cassa
Disponibilità liquide alla fine dell’esercizio
di cui:
depositi bancari e postali assegni
denaro e valori in cassa
200X 200X-1
A. Flussi finanziari derivanti dell’attività operativa (metodo diretto)
Incassi da clienti
Altri incassi
(Pagamenti a fornitori per acquisti)
(Pagamenti a fornitori per servizi)
(Pagamenti al personale)
(Altri pagamenti)
(Imposte pagate sul reddito)
Interessi incassati/( pagati)
Dividendi incassati
Flusso finanziario dell’attività operativa (A)
B. Flussi finanziari derivanti dall’attività di investimento
Immobilizzazioni materiali
(Investimenti)
Disinvestimenti
Immobilizzazioni immateriali
(Investimenti)
Disinvestimenti
Immobilizzazioni finanziarie
(Investimenti)
Disinvestimenti
Attività finanziarie non immobilizzate
(Investimenti)
Disinvestimenti
(Acquisizione di rami d’azienda al netto delle disponibilità liquide)
Cessione di rami d’azienda al netto delle disponibilità liquide
Flusso finanziario dall’attività di investimento (B)
C. Flussi finanziari derivanti dall’attività di finanziamento
Mezzi di terzi
Incremento (decremento) debiti a breve verso banche
Accensione finanziamenti
(Rimborso finanziamenti)
Mezzi propri
Aumento di capitale a pagamento
(Rimborso di capitale)
Cessione (acquisto) di azioni proprie
(Dividendi (e acconti su dividendi) pagati)
Flusso finanziario dall’attività di finanziamento (C)
Incremento (decremento) delle disponibilità liquide (A ± B ± C)
Effetto cambi sulle disponibilità liquide
Disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio
di cui:
depositi bancari e postali assegni
denaro e valori in cassa
Disponibilità liquide alla fine dell’esercizio
di cui:
depositi bancari e postali assegni
denaro e valori in cassa
ESEMPIO DI REDAZIONE DI RENDICONTO FINANZIARIO
Si ipotizza che in un determinato esercizio lo stato patrimoniale comparativo sia il seguente:
STATO PATRIMONIALE 200X 200X-1 Incrementi/ (Decrementi)
ATTIVITÀ
B. Immobilizzazioni materiali 1.250 700 550
C.I. Rimanenze 700 600 100
C.II. Crediti verso clienti 500 400 100
C.IV. Disponibilità liquide 250 100 150
D. Risconti attivi 10 20 (10)
Totale attività 2.710 1.820 890
PASSIVITÀ
A. Patrimonio netto: 0
• Capitale sociale 850 700 150
• Riserve 100 80 20
• Utile netto d’esercizio 50 40 10
C. Trattamento di fine rapporto 60 50 10
D.4. Debiti verso banche
di cui esigibili
entro l’esercizio successivo 400 200 200
di cui esigibili
oltre l’esercizio successivo 450 350 100
D.7. Debiti verso fornitori 700 335 365
D.12. Debiti tributari 50 40 10
E. Ratei passivi 50 25 25
Totale passività 2.710 1.820 890
Il conto economico dell’esercizio 200X è il seguente:
CONTO ECONOMICO – 200X
Valore della produzione 1.510
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 1.450
Variazione delle rimanenze di prodotti finiti 50
Altri ricavi e proventi 10
Costi della produzione 1.360
Per materie prime 450
Per servizi 350
Per il personale:
salari e stipendi 450
trattamento di fine rapporto 30
Ammortamenti 130
Variazione delle rimanenze di materie prime (50)
Differenza tra valore e costi della produzione 150
Oneri finanziari (50)
Risultato prima delle imposte 100
Imposte sul reddito dell’esercizio (50)
Utile dell'esercizio 50
Nell’esempio si ipotizza che:
• il dettaglio dell’ammontare dei debiti verso fornitori è il seguente:
200X 200X-1 Variazione
Debiti verso fornitori 700 335 365
di cui per forniture d’esercizio 400 285 115
di cui per immobilizzazioni materiali 300 50 250
• i debiti verso banche esigibili oltre l’esercizio successivo sono rappresentati da mutui passivi; i debiti verso banche esigibili entro l’esercizio successivo comprendono un importo di 50 come quota a breve termine dei mutui passivi;
• l’incremento delle rimanenze di 100 è determinato per 50 da un aumento di prodotti finiti e per 50 da un aumento di materie prime;
• nel corso dell’esercizio sono stati effettuati dei disinvestimenti di immobilizzazioni materiali; il loro valore contabile (al netto degli ammortamenti) è pari a 30 mentre il valore di realizzo è di 40;
• le imposte pagate nel 200X sono pari a 40 mentre le imposte di competenza sono pari a 50;
• nel corso dell’esercizio sono state acquistate immobilizzazioni materiali per un ammontare di 710;
• i ratei passivi si riferiscono agli interessi passivi;
• nell’esercizio sono stati ottenuti nuovi mutui per 150 e rimborsati mutui esistenti per un importo di 50;
• le disponibilità liquide sono composte solo da depositi bancari.
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Saldo al 31.12.200X-1 1.000
Investimenti 710
Disinvestimenti (60)
Saldo al 31.12.200X 1.650
FONDI AMMORTAMENTI
Saldo al 31.12.200X-1 300
Quota ammortamento dell’esercizio 130
Storno ammortamenti cespiti alienati (30)
Saldo al 31.12.200X 400
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Saldo al 31.12.200X-1 50
Quota dell’esercizio 30
Utilizzi (20)
Saldo al 31.12.200X 60
MUTUI PASSIVI
Saldo al 31.12.200X-1 350
Nuovi mutui assunti 150
Quota a breve mutui rimborsata (50)
Saldo al 31.12.200X 450
UTILE DELL’ESERCIZIO
Saldo al 31.12.200X-1 40
Pagamento dividendi (20)
Assegnato a riserve (20)
Saldo al 31.12.200X 0
RISERVE
Saldo al 31.12.200X-1 80
Quota utile assegnata a riserva 20
Saldo al 31.12.200X 100
Il rendiconto finanziario per l’esercizio 200X si presenta nel modo seguente:
200X 200X-1
A. Flussi finanziari derivanti dall’attività operativa (metodo indiretto)
Utile (perdita) dell’esercizio 50
Imposte sul reddito 50
Interessi passivi 50
Plusvalenze derivanti dalla cessione di attività (10)
1. Utile (perdita) dell’esercizio prima d’imposte sul reddito, interessi, dividendi e plus/minusvalenze da cessione 140
Rettifiche per elementi non monetari che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto
Accantonamenti TFR 30
Ammortamenti delle immobilizzazioni 130
Totale rettifiche elementi non monetari 160
2. Flusso finanziario prima delle variazioni del ccn 300
Variazioni del capitale circolante netto
Incremento delle rimanenze (100)
Incremento dei crediti vs clienti (100)
Incremento dei debiti verso fornitori 115
Decremento risconti attivi 10
Totale variazioni capitale circolante netto (75)
3. Flusso finanziario dopo le variazioni del ccn 225
Altre rettifiche
Interessi pagati (25)
Imposte sul reddito pagate (40)
Utilizzo TFR (20)
Totale altre rettifiche (85)
Flusso finanziario dell’attività operativa (A) 140
B. Flussi finanziari derivanti dall’attività di investimento
Immobilizzazioni materiali
Investimenti (460)
disinvestimenti 40
Flusso finanziario dell’attività di investimento (B) (420)
C. Flussi finanziari derivanti dall’attività di finanziamento
Mezzi di terzi
Incremento debiti a breve verso banche 200
Accensione finanziamenti 150
Rimborso finanziamenti (50)
Mezzi propri
Aumento di capitale a pagamento 150
Dividendi pagati (20)
Flusso finanziario dell’attività di finanziamento (C) 430
Incremento delle disponibilità liquide (A ± B ± C) 150
Disponibilità liquide al 1° gennaio 100
di cui depositi bancari: 100
Disponibilità liquide al 31 dicembre 250
di cui depositi bancari: 250
I flussi finanziari derivanti dall’acquisto di immobilizzazioni sono presentati nell’attività di investimento per l’uscita effettivamente sostenuta nell’esercizio, pari al complessivo prezzo di acquisto (cioè 710) rettificato dalla variazione dei debiti verso fornitori di immobilizzazioni (cioè 250). Pertanto, l’importo dell’investimento in immobilizzazioni materiali indicato nel rendiconto finanziario è pari a 460.
IL RENDICONTO FINANZIARIO NELLA LEGISLAZIONE CIVILISTICA
L’articolo 2423, comma 1 del codice civile prevede che “gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa”.
L’articolo 2423, comma 4, del codice civile: “Non occorre rispettare gli obblighi in tema di rilevazione, valutazione, presentazione e informativa quando la loro osservanza abbia effetti irrilevanti al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta. Rimangono fermi gli obblighi in tema di regolare tenuta delle scritture contabili. Le società illustrano nella nota integrativa i criteri con i quali hanno dato attuazione alla presente disposizione”.
L’articolo 2425-ter del codice civile prevede che “Dal rendiconto finanziario risultino, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente, l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, ed i flussi finanziari dell’esercizio derivanti dall’attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, le operazioni con soci”.
L’articolo 2435-bis, comma 2 prevede “(...) le società che redigono il bilancio in forma abbreviata sono esonerate dalla redazione del rendiconto finanziario”.
L’articolo 2435-ter del codice civile prevede “(...) Le micro imprese sono esonerate dalla redazione del rendiconto finanziario (...)”.
MOTIVAZIONI ALLA BASE DELLE DECISIONI ASSUNTE
Le considerazioni svolte di seguito hanno lo scopo di illustrare le motivazioni alla base delle scelte fatte dall’OIC e non sono parte integrante dell’OIC 10.
L’OIC ha elaborato una nuova edizione dell’OIC 10 per tenere conto delle novità introdotte nell’ordinamento nazionale dal D.lgs. 139/2015, che ha attuato la Direttiva 2013/34/UE.
Va anzitutto ricordato che la precedente disciplina del bilancio non richiedeva espressamente la redazione del rendiconto finanziario come schema di bilancio obbligatorio. In tale contesto normativo il principio contabile OIC 10 edizione 2014 si limitava a raccomandarne la redazione nell’ambito della nota integrativa tenuto conto della sua rilevanza informativa. Il D.lgs. 139/2015 ha modificato l’articolo 2423 del codice civile aggiungendo tra i documenti che compongono il bilancio anche il rendiconto finanziario. Il rendiconto finanziario non va più incluso nella nota integrativa ma è un prospetto a se stante. Si tratta di un prospetto obbligatorio per le società che redigono il bilancio in forma ordinaria. Gli articoli 2435-bis, comma 2, e 2435-ter del codice civile esonerano invece dalla redazione del rendiconto finanziario le società che redigono il bilancio in forma abbreviata ai sensi dell’art. 2435-bis del codice civile e le società che redigono il bilancio ai sensi dell’art. 2435-ter c.c. (bilancio delle micro-imprese). Pertanto, il principio è stato aggiornato nel suo ambito di applicazione e nei relativi riferimenti normativi per tenere conto di tale innovazione.
Il D.lgs. 139/2015 ha inoltre introdotto il nuovo art. 2425-ter, ove viene disciplinato il contenuto del rendiconto finanziario. La norma prevede che i flussi oggetto di rappresentazione sono i flussi di disponibilità liquide e che tali flussi sono distinti a seconda che si riferiscano all’attività operativa, finanziaria o di investimento. In particolare, l’art. 2425-ter dispone che “Dal rendiconto finanziario risultino, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente, l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, ed i flussi finanziari dell’esercizio derivanti dall’attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, le operazioni con soci”. Si tratta di previsioni che risultano coerenti con l’approccio seguito dall’OIC 10, edizione 2014, che quindi è stato confermato anche nel nuovo testo dell’OIC 10. L’unica modifica di rilievo apportata nel testo del principio riguarda l’indicazione nell’ambito dello schema di rendiconto finanziario dell’ammontare e della composizione delle disponibilità liquide in linea con quanto espressamente richiesto dalla norma.
A seguito dell’introduzione di specifici riferimenti normativi al rendiconto finanziario anche nell’ambito della disciplina del bilancio consolidato, si è provveduto a stralciare le parti specifiche del bilancio consolidato dall’OIC 10, rinviando per la loro trattazione all’OIC 17 “Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto”, ove viene trattata la disciplina di tale bilancio nella sua organicità.
Sono state previste delle regole di prima applicazione del nuovo principio contabile. In particolare, la disciplina del rendiconto finanziario rientra nelle novità legislative che vanno applicate retroattivamente ai sensi dell’articolo 12 del D.lgs. 139/2015.