Cosa sono i ratei e i risconti

Con questo video ti spieghiamo i ratei e i risconti, tecnica contabile per applicare il principio di competenza economica nella redazione del bilancio d’esercizio.
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Music Credit: Bravado - Rondo Brothers
Allegati
Trascrizione
Perché dobbiamo utilizzare i ratei e i risconti?
La rilevazione dei ratei e dei risconti discende dalla necessità di dare attuazione nella redazione del bilancio d’esercizio al principio di competenza economica previsto dal codice civile. Il principio stabilisce che nel prospetto contabile occorre tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio.
Ma cosa si intende per competenza.
La competenza è il criterio temporale con il quale i componenti positivi e negativi di reddito vengono imputati al conto economico ai fini della determinazione del risultato di bilancio.
Occorre tenere presente che i costi devono essere correlati ai ricavi, indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento.
I ratei e i risconti consentono di rilevare i ricavi e i costi la cui competenza è anticipata o posticipata rispetto alla loro manifestazione finanziaria.
Ma non tutti i costi e i ricavi possono essere rilevati tra i ratei e i risconti.
Sono iscritte in tali voci soltanto le quote di costi e proventi comuni a due o più esercizi, l'entità dei quali varia in ragione del tempo.
Come si determinano i ratei e i risconti.
L’importo è determinato mediante la ripartizione del ricavo o del costo, per attribuire all’esercizio in corso, solo la quota parte di competenza.
Pertanto, i ratei attivi e passivi rappresentano, rispettivamente, quote di proventi e di costi di competenza dell’anno cui si riferisce il bilancio, che avranno manifestazione finanziaria in esercizi successivi.
I risconti attivi e passivi rappresentano, rispettivamente, quote di costi e proventi che hanno avuto manifestazione finanziaria nel corso dell’esercizio in chiusura o in quelli precedenti, ma sono di competenza di uno o più esercizi successivi. Rappresentano quindi la quota parte rinviata.
La quantificazione dei ratei e dei risconti può avvenire in proporzione alla durata del fatto (criterio temporale) o in relazione al suo svolgimento (criterio economico).
Il criterio temporale si applica alle componenti di costo e di ricavo che maturano in ragione del tempo. Ne sono un esempio gli interessi.
Il criterio economico considera lo svolgimento del fatto. È il caso delle attività stagionali o di quelle concentrate in determinati periodi.
Un tipico caso di rateo attivo è rappresentato dagli interessi incassati posticipatamente. Mentre un caso di ratei passivi è rappresentato dagli interessi pagati posticipatamente. A condizione che il periodo di maturazione sia a cavallo tra due esercizi.
Un esempio di risconto attivo è rappresentato invece dal pagamento di un premio di assicurazione anticipato. Mentre il risconto passivo può emergere da fitti attivi anticipati. Le componenti economiche devono riferirsi a due esercizi. E con la rilevazione dei risconti si procede al rinvio di una quota parte al bilancio successivo.